Apprendiamo dalla stampa che in questi giorni la Provincia di Enna, nell'ambito del Piano operativo di razionalizzazione delle proprie partecipazioni societarie, ha deliberato di esercitare il diritto di recesso da socio della Società consortile Rocca di Cerere. Al proposito è opportuno precisare che seppur sia a tutti noto lo stato economico su cui versa l'Ente, il provvedimento adottato ci coglie di sorpresa e al contempo temiamo sia frutto anche di un'analisi non compiuta se, in particolare, si opera un confronto con i provvedimenti adottati per le altre partecipate. E' opportuno precisare che l'Ente esprime 2 consiglieri all'interno del consiglio di amministrazione e tra questi viene indicato il Presidente della Società Rocca di Cerere (in atto Francesco Passalacqua). Si puntualizza che nè il Presidente della Società né altri rappresentanti della Società hanno mai avuto formalmente la possibilità di informare il legale rappresentante dell'Ente sulle conseguenze di un provvedimento di tale portata. Senza entrare nel merito del provvedimento, cosa che non ci compete, non si può non esprimere rammarico per una decisione che finisce per penalizzare in maniera definitiva una società che, probabilmente, tra le partecipate svolge con successo la missione per cui essa è stata concepita. Infatti solo nell'ultima programmazione del Programma Leader la Rocca di Cerere, attraverso lo status obbligatorio di società mista pubblica e privata, ha potuto erogare sul territorio oltre 3,8 mln di euro a imprese locali che hanno generato 54 nuovi posti di lavoro e 14 nuove iniziative di fruizione turistica dell'area provinciale. Anche il contributo richiesto per l'anno 2015 è volto alla copertura di spese non rendicontabili per la realizzazione di progetti di valorizzazione del territorio per ulteriori 470 mila euro tra cui anche la partecipazione ad Expo 2015. Dunque un magro e dannoso risparmio. Ma l'effetto maggiormente negativo lo si ha in prospettiva. L'uscita della Provincia impedirà alla Rocca di Cerere di realizzare l'intervento di manutenzione straordinaria e di potenziamento della fruizione dell'area Visitor Center di Pergusa che la stessa ha in carico proprio sulla base del rapporto “in house” che esiste tra i due soggetti, per un importo complessivo di quasi 50 mila euro. Peraltro questa decisione determinerà un effetto negativo anche sul Distretto Rocca di Cerere Geopark, gestito dalla consortile mista. L'assenza di un centro visite e soprattutto le conseguenze, più in generale, sull'assetto societario determinerà una situazione imprevista ed imprevedibile nella gestione del Geopark proprio alla vigilia del riconoscimento formale dello stesso da parte dell'UNESCO. Infatti dopo un lungo e faticoso percorso si era giunti all'ultimo passaggio, previsto per il prossimo novembre, per il pieno e totale riconoscimento da parte dell'UNESCO- Dipartimento Scienza della Terra dei 112 Global Geopark e dunque anche del territorio ennese racchiuso dal Rocca di Cerere Geopark che avrebbe potuto o potrà (non si è al momento in grado di fare previsioni) beneficiare della notorietà del marchio mondiale UNESCO che da solo incide per il 30% sui flussi turistici mondiali. Nel confermare la nostra disponibilità e l'obbligo a fornire tutte le precisazioni che ci verranno richieste, auspichiamo che l'Ente riveda la propria determinazione individuando soluzioni che, come sembra sia stato fatto per le atre partecipate, non ne pregiudichino i risultati da conseguire e non siano a discapito del territorio ennese.